I sogni hanno destato da lunghissimo tempo un motivato interesse e anche fascino, oltre che perplessità e dubbi, giacché essi, faccio sempre riferimento ai sogni, non sempre, anzi diremmo nella maggioranza dei casi non corrispondono alla vita reale da svegli, dico quella vita che ogni essere animale, ovviamente compreso l'uomo si troverebbe a confrontarsi. Eppure il sognare risulta parte integrante con le altre attività straordinarie e ordinarie del cervello, tanto che in molti casi, il sognare diventa una diretta continuazione delle funzioni vitali elaborate da svegli, ovviamente con lo svolgimento in modalità onirica sul come avremmo voluto il prosieguo di quegli esercizi ordinari fatti da svegli, che certamente ci avranno potuto lasciare insoddisfatti. Tenendo presenti queste regole, l'interpretazione del sogno può arrivare alla decifrazione del sogno stesso, il quale al termine dell'analisi non sembrerà più un semplice racconto fatto per immagini, ma un insieme organizzato e ragionato di pensieri, tramite il quale si esprimono i desideri risalenti al passato, per lo più all'infanzia. Spero vivamente che questa breve introduzione possa essere sia un accompagnamento alle cinquanta poesie che seguiranno e che possa anche essere il naturale commento alle stesse, quale quiddità, non tanto del poeta ma dell'uomo, di colui che nel sogno ha trovato ispirazione per la composizione delle rime stesse, oltre che le soluzioni immaginarie verso le mancanze della vita, e verso quelle difficoltà e insoddisfazioni vissute da sveglio.