Storia d'Italia--Volume 08 --L'alto Impero romano
audiobook (Unabridged)
By Autori Vari (a cura di Maurizio Falghera)
Sign up to save your library
With an OverDrive account, you can save your favorite libraries for at-a-glance information about availability. Find out more about OverDrive accounts.
Find this title in Libby, the library reading app by OverDrive.
Search for a digital library with this title
Title found at these libraries:
Loading... |
Storia d'Italia - L'alto impero romano si apre con la seconda dinastia imperiale romana. Conclusa la dinastia Giulio-Claudia con Nerone, giunse il tempo di uomini nuovi alla guida dell'Impero: ecco la dinastia Flavia, che con Vespasiano (69 d.C. – 79 d.C.) e il figlio Tito (79 d.C. – 81 d.C.) riuscì a riportare pace e ordine in una realtà, come quella dell'Impero, sempre più grande e complessa. Pace e ordine che vacilleranno con l'ascesa al governo di Domiziano (81 d.C. – 96 d.C.) - secondo figlio di Vespasiano, accentratore avido di potere tanto da meritarsi, al pari di Nerone, una postuma damnatio memoriae - ma che saranno ripristinate con l'avvento dell'età degli imperatori adottivi. La successione al potere, non più stabilita per via familiare ma attraverso l'adozione del successore da parte dell'imperatore in carica, venne introdotta da Nerva (96 d.C. – 98 d.C.) e divenne garanzia di stabilità e crescita per quella che è considerata una delle età più prospere e splendenti dell'Impero romano. Traiano (98 d.C. – 117 d.C.), Adriano (117 d.C. – 138 d.C.) e gli Antonini, Antonino Pio e Marco Aurelio (138 d.C. – 192 d.C.), condussero l'Impero all'apice della sua potenza, attraverso la creazione di nuove province, la costruzione di grandiose opere pubbliche e la tutela e promozione dell'arte. Ma anche a questo momento di luce fece seguito il buio, con l'ascesa al potere di Commodo e dei suoi successori. L'audiolibro è realizzato a cura della redazione de il Narratore audiolibri, con riferimento alle opere degli storici e archeologi: Gianfranco Zelasco, Theodor Mommsen, Pierre Grimal, Edward Gibbon. La lettura è di Eugenio Farn.